Cos’è l’Analisi Transazionale?
L’Analisi Transazionale è una teoria della personalità e un modello di psicoterapia ideato dallo psichiatra e psicoterapeuta Eric Berne tra gli anni ’50 e ’60 in America. La formazione è di origine psicoanalitica freudiana, ma
si individua come un approccio psicodinamico a sé stante.
- Perché “transazionale”?
Il nome deriva da “transazione” che significa “scambio”, inteso come scambio comunicativo tra persone. L’idea di base è che le modalità attraverso cui interagiamo con gli altri siano indicatori di elementi più profondi della nostra
personalità. L’analisi, presente e passata, di tali modalità permette di entrare in contatto con il proprio funzionamento psichico.
Tra gli elementi che costituiscono la nostra personalità vi sono gli “Stati dell’Io” -Genitore, Adulto, Bambino- intesi come parti diverse ma coerenti del nostro Sé in continua interazione tra loro, in un dialogo interiore.
Una lente più ampia per poter leggere e avvicinarsi ai vissuti di sofferenza, caratterizzati da ripetitività, è quella del “Copione di vita”: vi è in noi una tendenza inconsapevole a seguire una via già tracciata, limitata e limitante, definita in un passato lontano secondo modalità difensive, non sono più funzionali nel presente. Poter conoscere e trasformare questi aspetti strutturanti e sostenere quelli positivi, di risorsa, è ciò che si propone la psicoterapia analitico-transazionale.
Un aspetto fondante di questa filosofia è il concetto di “OK-ness”, l’ “essere OK”. Si può riassumere nella frase: “per me va bene essere me stesso, e va bene che tu sia te stesso. Può darsi che non accetti ciò che fai, ma accetto
sempre quello che sei”.
Una reale e profonda accettazione di sé e dell’altro descrive anche l’atmosfera della psicoterapia, riconoscendo la competenza che ognuno possiede nel predendere decisioni su di sé e sulla propria vita. In un clima di accoglienza
e rispetto reciproco.